Bottoni d’oro

Enzo Ruspino, il partigiano che amava il mare

di Silvio Bertotto
Editore: Città di Settimo Torinese
Anno edizione: 2011
Pagine: 116 p., ill.

«Venni in Accademia e vestii la divisa dai bottoni d’oro», scriveva Enzo Ruspino, torinese, il 4 agosto 1941 nel suo Giornale di bordo, all’inizio di una lunga crociera sulla nave scuola «Amerigo Vespucci», mentre l’Italia era in guerra da oltre un anno. La divisa è quella di un’istituzione prestigiosa, l’Accademia navale di Livorno, di cui il giovane fu allievo per un triennio, pervenendo al grado di guardiamarina dopo un periodo d’imbarco sulla corazzata «Andrea Doria». Nel luglio 1944, convinto di schierarsi dalla parte «giusta», Ruspino prese la via della montagna, come tanti suoi coetanei. Di lì a una ventina di giorni, catturato dai tedeschi nel corso di un’azione a Chivasso, il guardiamarina sparì nel nulla.

Bottoni d’oro non è una biografia, ma il racconto di una ricerca, a circa settant’anni da quegli eventi
drammatici, con la speranza di aggiungere il capitolo conclusivo a «una storia incompiuta».


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